Quali feste kemetiche sono più importanti?

Quali feste kemetiche sono più importanti?
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Studiando i vari calendari che gli egizi ci hanno lasciato, come quello di Edfu, o Dendera, o di Medinet Habu, si resta increduli davanti alla quantità di feste e commemorazioni che ogni dì coinvolgevano l’Egitto. Esatto: ogni singolo giorno, più eventi al giorno!

E se è vero che ciò preoccupava soprattutto i sacerdoti, ovvero coloro per cui il culto degli Dèi era un vero e proprio lavoro, molte di queste festività erano abbastanza grandi da coinvolgere l’intera città dove si trovava il tempio… a volte tutte le Due Terre! Di che feste stiamo parlando? Già, perché il nostro stesso calendario è affollato da un bel po’ di celebrazioni, per quanto semplificato all’estremo. Seguirlo tutto alla lettera è un’utopia.

Attenzione: non diciamo ovviamente di ignorarlo; solo di dare ordine alle priorità.

Vediamo allora le feste kemetiche che, per noi, dovrebbero essere un po’ come Pasqua, Ferragosto, Ognissanti, Immacolata, e Natale cristiani!

Wep Renpet: il capodanno

Come iniziare se non… dall’inizio? Wep Renpet vuole infatti dire proprio “apertura dell’anno”.

I giorni epagomeni, che segnano il compleanno dei cinque figli di Nut, non sono che il crescendo verso un evento religiosamente ancora più glorioso: la nascita di Ra-Horakhty. Infatti, la rigenerazione simboleggiata dal Dio del sole raggiunge qui il culmine del suo significato. Il tempo stesso si rinnova e un nuovo anno viene dato alla luce.

Segnate dunque in rosso il 1 agosto! Fate pure scorta di cappellini e stelle filanti, ma non dimenticate di porgere offerte proprio a Ra.

Rilievo dalla sala ipostila del tempio di Karnak, in cui Ra-Horakhty e Werethekaw consegnano una moltitudine di giubilei simbolici a Seti I.

Festa di Opet: celebrare la regalità

Con una durata di ben ventiquattro giorni, a partire dal 18 settembre, molti di noi vorrebbero probabilmente vedere Opet inserita come festa nazionale in Italia.

Ma cosa abbiamo da celebrare per rendere questo evento così importante? Due cose non da poco: le maestà della triade di Tebe e la maestà del sovrano. Pregare per la benevolenza degli Dèi, per il benessere e la prosperità della comunità kemetica, nonché per la salute del Nisut sono tutte cose auspicabili in questi giorni sacri ai signori di Tebe. Data la tradizione di domandare oracoli ad Amon, Mut, e Khonsu, può anche essere un momento favorevole per porre loro i vostri quesiti.

Dettaglio di una processione di principi reali in occasione di Opet, nel tempio di Luxor.

Khoiak: ricordare Osiride

Per gli antichi egizi, il mito osiriaco non era solo la narrazione più rilevante del loro pensiero teologico, ma una realtà che permeava tutto il loro mondo. La rigenerazione della natura e la capacità della Terra Nera di sostentare la sua gente erano espressione del potere di Osiride, così come il fatto stesso che il faraone potesse sedere sul trono, come vicario di Horus, era l’eredità che Osiride aveva lasciato a tutti gli uomini.

Ma, perché tutto questo fosse possibile, Osiride è dovuto morire. E la sua morte così orrenda è stata in realtà la gloria più grande che si potesse immaginare.

Niente di ciò ha perso valore ai giorni nostri, ed è il motivo per cui onorare il sovrano dei defunti nel Khoiak resta un punto fermo della religione kemetica (per il KOS in particolare il 30 ottobre). Non dimentichiamo infatti che Osiride è anche colui attraverso il quale vivono tutti i nostri cari passati a miglior vita.

Mummietta osiriaca in sarcofago con testa di falco. Reperto conservato al Minneapolis Institute of Art.

Nascita di Horus: l’Egitto accoglie il suo sovrano

Lo sappiamo e ne siamo consapevoli: il mondo neopagano (per uno strano scherzo del destino, o per vera e propria convinzione non fondata però su fonti certe) ritiene che la data di questo evento sia legata strettamente al 25 dicembre, facendo una bella zuppa tra Sol Invictus, Natale cristiano, e infilandoci dentro la nascita del signore di Behdet.

In realtà, non è proprio così… approssimativamente (col passare dei secoli il condizionale è inevitabile) al 25 dicembre si sarebbe, è vero, tenuta una festa a Edfu, ma non legata alla nascita della divinità. Essa era un semplice omaggio al Dio patrono del luogo, un omaggio che si ripeteva più volte nel corso dell’anno.

Il Kemetismo Ortodosso Solare imposta invece la nascita di Horus al 2 aprile, un mese più verosimile in base a quanto fornito dalle fonti antiche. Questa festa assume un significato rilevante a garanzia della divina discendenza del Nisut, oltre a essere l’emblema dell’eternità di Ma’at stessa. Infatti, la presenza di un sovrano e il rispetto dell’ordine di successione sono elementi fondamentali dell’equilibrio costituito dagli Dèi sulla Terra.

Statuetta di Iside che allatta Horus, Epoca Tarda. Collezione del Museo Egizio di Torino.

La Bella Festa della Valle: commemorare i defunti

Torniamo quindi a Tebe, per una festività che è di nuovo sotto il patronato della triade locale. Stavolta però il fulcro non è l’abbagliante magnificenza degli Dèi, bensì la memoria di tutti i defunti. La luce di vita che emanava dalle barche sacre di Amon, Mut, e Khonsu, portate anche qui in processione, giungeva a rinnovare l’esistenza dei defunti nelle necropoli.

Le famiglie si recavano in visita alle tombe dei loro antenati, portando in dono varie offerte. Qui si fermavano a condividere un pasto con i cari trapassati, ma mai con spirito triste, anzi: la Bella Festa della Valle ha tutti i caratteri di una festività gioiosa. Ognuno sapeva bene infatti che le persone che aveva amato in vita erano ora presso Osiride, lontane da ogni preoccupazione terrena.

Se il Khoiak è il momento per ricordare il padre di Horus come divinità a sé stante, la Bella Festa della Valle racchiude la commemorazione di tutti gli Osiridi Giustificati. E nel calendario del KOS ciò avviene il 19 maggio.

Sennefer annusa un fiore di loto, simboleggiante l’immortalità. Pittura murale dalla sua tomba, a Tebe (XVIII dinastia).

E il resto del calendario?

Adesso abbiamo chiarito le priorità quanto a feste kemetiche, e potremo trascinare i nostri parenti in celebrazioni sfrenate come loro sicuramente fanno con le proprie!

Ricapitoliamo:

  • 1 agosto,
  • 18 settembre (24 giorni),
  • 30 ottobre,
  • 2 aprile,
  • 19 maggio.

Tuttavia l’anno egizio è pregno di altri eventi, oltre a Wep Renpet, Opet, Khoiak, nascita di Horus, e Bella Festa della Valle. Che dire, di certo il nostro pantheon non si esaurisce con gli Dèi qui chiamati in causa! Menzioniamo brevemente la Festa del Sollevare il cielo, dedicata a Ptah, Amon, e Ra, e la Festa della Vittoria, che commemora il trionfo di Horus su Seth.

Ogni Netjer e Netjeret ha pari dignità agli occhi di noi uomini, dunque è per essere equi (oltre che per rispettare la tendenza egizia a calendarizzare persino oltre la disponibilità oggettiva di giorni in un anno) che abbiamo stilato la pagina da consultare sul nostro blog. In secondo luogo, ciascun fedele ha una divinità o più d’una a cui fa riferimento, e potrà essere felice di poterla venerare, almeno una volta l’anno, in comunione con gli altri devoti kemetisti.

Ma se anche il vostro lavoro vi trattenesse o la frenesia della vita moderna si mettesse di mezzo, non ci sarà bisogno di imbastire l’intera celebrazione in cinque fasi per festeggiare il Dio del giorno. Bruciate dell’incenso invocando il nome della divinità e prendetevi qualche momento di meditazione, concentrandovi sul modo in cui lui o lei sia importante nella vostra vita.

Neferura

Links utili

—> Calendario religioso del KOS

—> Celebrazione domestica

—> Imbastire le festività

Pubblicato da Neferura

Neferura (Perugia, 2000), vive a Roma dal 2007. La fascinazione per l'egittologia ha sempre fatto parte di lei, infatti fin da quando è in grado di leggere i libri sull'Egitto non sono mai mancati per Natale e compleanni. Dopo cinque anni al liceo artistico sceglie un percorso universitario di storia, sperando di riuscire a portare la sua passione al livello successivo. Scopre l'esistenza del Kemetismo e del neopaganesimo per caso quando, alla fine del 2017, si imbatte nel sito del KOS, ed è una folgorazione. Inizia il proprio percorso sul cammino di Ra, tuttavia dopo breve viene anche "trovata" e presa sotto la sua ala da Serapide. Diviene ufficialmente sacerdotessa Wabet di Ra il 17 ottobre 2022. In data 7.05.2023 supera il test per avanzare al grado di Kheryt-hebet n Ra (sacerdotessa lettrice di Ra)

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