Falsi miti da sfatare nel Kemetismo

Falsi miti da sfatare nel Kemetismo
Tempo di lettura: 8 min.

L’idea di creare una lista di falsi miti da sfatare non nasce per caso. Dobbiamo ammetterlo: noi sacerdoti del Kemetismo Ortodosso Solare abbiamo letto cose che ci hanno lasciati “perplessi”, alcune ci hanno sorpreso, altre ci hanno mostrato la poca informazione che gira nell’ambiente pagano in genere. Allora ci siamo detti: “Proviamo a racchiudere, magari aggiornando di volta in volta l’articolo, i falsi miti più gettonati che girano attorno a questa antica religione.

Hai qualche domanda in merito al KOS a cui non riesci a trovare risposta? Siamo qui per questo! Image by creativeart on Freepik
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Falso mito 1: “Voi del KOS siete una setta”

Ti invitiamo innanzitutto a un ripassino su cosa sia una setta.
Considerando quelle che invece vanno per la maggiore (ossia le psico-sette), i leader carismatici portano i fedeli a non potersi staccare dalla “congrega” (una vera e propria dipendenza) rinunciando al pensiero critico e manipolando le menti.
Qui nel KOS non solo avrai l’opportunità di imparare e studiare assieme a chi adora ogni singolo aspetto dell’ Antico Egitto, ma avrai sempre il controllo di ogni cosa che farai.
Sei un/una curiosa? Benissimo!
Vuoi apprendere dettagli storici/archeologici? Sei nel posto giusto!
Vuoi avvicinarti alle divinità egizie? Abbiamo creato articoli e materiale divulgativo apposta per te!
Ti interesserebbe divenire sacerdote/sacerdotessa? Chiedi maggiori info e ti spieghiamo…ma non chiuderemo mai il tuo cervello in una gabbia.

Ma, per piacere, non chiamateci setta. Siamo ortodossi. Tutto qui.

Falso mito 2: “E’ roba inventata, cariche inventate… date il materiale e fatela finita”.

Per nulla al mondo daremmo materiale inerente alla pratica sacerdotale a chi, senza un briciolo di amore per il popolo originario di un sapere così antico, neanche si degna di applicarsi nello studio. Poniamo un amore invalicabile verso le fonti ufficiali e riteniamo che certi livelli di conoscenza spettino a chi si mostra meritevole di potervi accedere.

Non ti sta bene? Puoi sempre comprare libercoli che trattano di “””magia egizia””” (perchè, gira e rigira, si finisce sempre lì) o visitare qualche paginetta social dove è tutto vago, tutto pregno di new-age e non sanno distinguere una divinità da un’altra.

Sicuro/a sia la scelta più giusta per il tuo cervello e per la tua spiritualità?

Falso mito 3: “Voi non potete essere Kemetisti tradizionali: le fonti non ci sono più”

Abbiamo trattato l’argomento “fonti” proprio in questo articolo . Sebbene (e non possiamo negarlo) esistono dei gruppi o simili che propongono la religione “secondo il loro sentire“, siamo dell’idea che una tradizione è tale perchè non si inventa dall’oggi al domani. Utilizzando le fonti che sono arrivate fino ai giorni nostri, grazie al lavoro strabiliante di egittologi, biologi e altre figure del campo, siamo oggi in grado di poter eseguire celebrazioni e rituali. possiamo oggi proseguire le celebrazioni e i rituali per tutto ciò che è di fatto stato ritrovato. E’ implicito, dunque, che se un determinato rituale o una celebrazione dedicata a una divinità non è pervenuta, per noi risulta come un tassello bianco. Questo non vuol dire che non proseguiamo con quel tal rito o tal celebrazione, ma semplicemente che dobbiamo basarci su celebrazioni e riti affini (nel rispetto dell’analisi delle fonti pervenute).

Falso mito 4: “Ho letto il vostro articolo sulla celebrazione domestica semplificata. Non serve a nulla essere un sacerdote.”

Il KOS non fornisce il motivo per cui TU devi diventare un sacerdote/ssa. Quel tipo di richiesta può nascere solo dal tuo desiderio di servire degnamente i Netjerw. Perchè diventare medico? E insegnante? Che motivo c’è di diventare prete? Fidati: la risposta è la medesima. L’ articolo dedicato alla celebrazione domestica semplificata è assolutamente valido e, per l’appunto, è resa “più semplice” per venire incontro a chi ha poco tempo da dedicare al culto. Ma non sostituisce la figura sacerdotale, che ha dei compiti e delle responsabilità nei confronti degli Dei e della comunità kemetica.

Falso mito 5: “Non ha senso continuare con materiale vetusto e retrogrado. Oggi siamo in un’era nuova, bisogna svecchiarsi”.

La pasta. Ci sono aziende che producono quantitativi di pasta impressionanti a ritmi velocissimi. La vendono per il consumo di tutti nei vari negozi di alimentari. Avete mai provato le tagliatelle fatte a mano, secondo la tradizione? La preparazione, l’impasto, i profumi, il sapere che si sta per gustare un piatto fatto in quel modo da secoli…

Falso mito 6: “Io non potrei essere ortodosso, preferisco l’eclettismo / ermetismo”

Come alla FAQ 1 abbiamo ricordato che HAI IL TOTALE CONTROLLO DI QUELLO CHE FAI, ci teniamo a ricordare la mission del luogo in cui ti trovi: siamo Kemetisti Ortodossi, ossia seguiamo la religione egizia esattamente come rilevata sulle fonti ufficiali (no “segui il tuo cuore” o “me l’ha detto il guru”). In questo luogo i mischioni new-age non esistono. Trovi troppo difficile essere ortodosso/a? Nessun problema, continua serenamente il tuo percorso.
Dubitiamo però che un mischione tra una “nuova religione” di stampo celtico e le divinità antiche di origine africana abbia un senso. Per non parlare di una filosofia rimaneggiata con influssi semiti, greci, gnostici, filosofie platoniche e Cristianesimo. Ma, d’altronde, son scelte di vita.

Falso mito 7: “Le divinità non vogliono ricevere offerte, vogliono solo essere adorate”.

Ci piacerebbe conoscere la fonte ufficiale di questa info. Ciò che noi vediamo, nelle iscrizioni templari e nelle tombe egizie, sono raffigurazioni di persone che porgono offerte alle divinità: “…ogni cosa giusta e pura…” , come recita la formula d’offerta. E noi, ortodossi, continueremo a porgere le nostre offerte ai Netjerw.

Falso mito 8: “Io lavoro bene con la divinità X / Ho contatti con la divinità Y/ La dea Z mi ha detto che…quindi sono una persona speciale!”

Qualcuno di voi ha letto questo falso mito e starà sicuramente ridendo. Qualcun’altro no e probabilmente si riconosce nella frase sopra. La divinità non lavora con voi. Che brutto termine da usare con gli Dèi. Gli Dèi si venerano, si omaggiano, si invocano…voi non comandate le divinità a fare cose per voi: ripetetelo come un mantra. Immaginarvi con il Whatsapp divino, dove la divinità X vi contatta per informarvi, guarda caso, di catastrofi che (ripetiamo, guarda caso) coinvolge proprio voi/il vostro interlocutore non vi rende più credibili. Ah, vale anche per le divinità che vi confessano cose e nuove procedure per (sempre guarda caso) per utilizzare i tarocchi (che è bene ricordare NON FANNO PARTE della base culturale egiziana e che nessuno comunque vi obbliga a non usare). Siete indubbiamente persone speciali…ma non per quello che pensate voi.

Falso mito 9: “Io sono estremamente devota alla Grande Madre Sekhmet, che ci ama e ci adora come nessun’altra divinità”.

Questo è un delirio. Preferiamo pensare che la peperonata vi si sia fermata nello stomaco: Duamutef, aiutali tu. Abbiamo parlato di Sekhmet in questo articolo : chi lo ha letto con attenzione o chi conosce il mito che gravita attorno a questa Netjeret sa bene che, dolce e amorevole, non lo è. La “mission” di Sekhmet è lo sterminio, ordinato da Ra, del genere umano. Lo stesso Ra temeva questa Dèa ed è dovuto ricorrere ad una bevanda alcolica di color rosso per addolcirla e renderla innocua. La figura di Sekhmet in quanto madre è accertata: è moglie di Ptah e madre di Nefertum; c’è da dire che non possiamo definirla “La Grande Madre” come se fosse l’unica dell’ intero pantheon a esserlo. Infatti è solo una delle tante dee-madre che compongono il culto egizio il cui ruolo, tra fusioni e sincretismi e assonanze varie viene poi ricondotto verso Iside. Vogliamo dire, in pratica, che se proprio volete parlare di “Grande Dea Madre” fate una figura migliore parlando di Iside.

Falso mito 10: “I geroglifici sono i simboli di Thot, pieni di magia. Quindi li uso per divinare.”

Questa cosa ci lascia seriamente perplessi. Non perché questo tipo di pratica sia assente nel mondo pagano (esiste infatti la divinazione con le rune), ma perché è letteralmente un metodo inventato di sana pianta nel Kemetismo. Non esiste alcun fondamento, infatti, che dimostri l’utilizzo dei geroglifici nella pratica divinatoria, tanto da sembrare più una “forzatura” new-age che non un vero metodo di divinazione. C’è da soffermarsi su questo punto e farne un approfondimento.

Un approfondimento: “La divinazione nel kemetismo: come farla?”

Ammettiamolo: tutti (anche noi, eh ) abbiamo effettuato o quantomeno provato a utilizzare un metodo divinatorio. Tra questi, i più “gettonati” sono indubbiamente i tarocchi e le rune. Questi due non hanno nulla a che vedere con la religione egizia: i primi mazzi di carte cominciano a comparire in Europa “solo” dal XIIIesimo secolo per mezzo del contatto con i mamelucchi egiziani. Prima di questo secolo non è accertata, dunque, la loro esistenza. Ad alcuni piace immaginare che già gli stessi Egizi li usassero, ma… possibile non sia sopravvissuto alcun mazzo di carte?

Le rune sono un metodo di divinazione che attinge dalla mitologia norrena: l’alfabeto runico viene disegnato su degli appositi strumenti circolari, i quali vengono poi mischiati e sapientemente letti dal divinante.

Si possono o non si possono utilizzare per divinare? Certo che si possono utilizzare: sono degli strumenti, o meglio delle tecniche divinatorie, che nacquero o che si sono evoluti in determinati contesti storico-culturali: nulla vi vieta di poterli usare! Il loro utilizzo è infatti attestato dalla tradizione.

Falso mito 11: “Ho letto i vostri articoli, ma li trovo troppo legati al passato e all’archeologia. Io voglio fare riti e celebrazioni con il metodo Wicca.”

A casa sua, ognuno fa quel che vuole. Non saremo di certo noi a condannare o screditare i metodi altrui! Ci teniamo però a sottolineare che il KOS è un portale di cultura e spiritualità kemetica, quindi il metodo seguito fa fede a quanto si faceva ai tempi dei faraoni. Volete aprire cerchi magici, mettere sullo stesso altare Iside e Thor, e recitare “formule” con le rime tipo Divina Commedia?

Fatelo pure, ma siate coerenti: non chiamatevi kemetisti. Nella migliore delle ipotesi, non accade nulla di quanto vi eravate immaginato. Avete solo vissuto la “bella illusione” di aver preso parte a un nuovo capitolo di Harry Potter.

Falso mito 12: “Gli adorabili meme sulle scritte dorate dal tempio di Sekhmet a Karnak”

Giustamente, alcuni di voi non conoscono questo scempio social che gira da un po’ di tempo. La storiella suona, più o meno, così:

“Ti chiedo solo di entrare in casa mia con rispetto. Per servirti non ho bisogno della tua devozione, ma della tua sincerità. Neanche il tuo credo, ma la tua sete di conoscenza. Entra con i tuoi vizi, le tue paure e i tuoi odi; dai più grandi ai più piccoli: posso aiutarti a scioglierli. Puoi guardarmi e amarmi come femmina, come madre, come figlia, come sorella, come amica, ma non guardarmi mai come un’autorità al di sopra di te stesso. Se la devozione che hai per un Dio qualunque, è maggiore di quella che hai per il Dio che c’è dentro di te, offendi entrambi e offendi l’UNO”.

“Citazione” che trovate nel web sul presunto tempio di Sekhmet
  • Fatto n°1: a Karnak non c’è il “Tempio di Sekhmet”. E’ presente, come descritto nell’articolo redatto da Sofia in merito proprio al Tempio di Karnak, un tempietto dedicato a Ptak, Sekhmet e Nefertum. Non è “il tempio di Sekhmet”.
  • Fatto n°2: l’idea che si possa credere, nel XXIesimo secolo, che sia rimasta alla mercé di tutti un’intera scritta in oro sul frontespizio di un tempio la dice lunga sul grado di interpretare le fake news.
  • Fatto n°3: Non sappiamo se vi sia mai capitato di leggere un testo egizio, ma vi assicuriamo che è ben lontano dallo stile utilizzato nel testo sopra. Quello riportato sembra tirato giù da un Harmony.
  • Fatto °4: gli Egizi non avrebbero mai parlato di “devozione maggiore per il Dio interiore rispetto che agli Dèi”. E’ quanto di più sciocco abbiamo mai letto.

Falso mito 13: “Ma che roba è il Nisut? Vi inventate le cariche / state esagerando”

Assolutamente no. Ogni associazione che si rispetti ha sempre un capo, un boss, un leader, un sommo sacerdote…chiamalo come vuoi.

Anticamente il ruolo di guida (del paese e della religione stessa) era affidata al “Per Aa” (“Grande casa”, in riferimento al palazzo reale) ossia al faraone. Il titolare dell’ Associazione Kemetismo Ortodosso Solare ( proprio in relazione al principio su cui tutta la teologia si fonda) è il Nisut-Bity (il Signore delle Due Terre), per comodità sintetizzato in Nisut, ed è il rango più elevato di questa Associazione. Potevamo chiamarlo “Venerabile”, ma non avrebbe reso giustizia al ruolo che Egli assolve ogni giorno. Ti consigliamo di approfondire la questione qui.

“BASTA INFORMARSI”.

Falso mito 14: “Sono sul vostro blog ma non trovo nulla sulla magia pratica. Voi non ne sapete nulla.”

Come spiegato al Falso mito 2, l’Egitto è sì patria in cui si diffonde il concetto stesso di “magia”, ma essa stessa si basa sulla fede. Il culto delle divinità egizie non è secondo alla pratica magica. Sei un fedele? Vuoi fare magia? Fai una bella celebrazione alle divinità che ritieni più significative per il momento in cui ti trovi e hai già fatto molto.

Tutto ciò che riguarda “altro” è riservato ai sacerdoti del KOS, altro valido motivo per valutare di intraprendere il percorso sacerdotale.

FAQ X / Falso mito da sfatare

L’elenco di FAQ o di Falsi miti sul Kemetismo Ortodosso non finiscono qui! La lista è lunga e ci riserviamo, nel corso del tempo, di poterla aggiornare con ulteriori “chicche” dal Web!

Horemhat

Credits

Inonibird su piattaforma Tumblr: https://inonibird.tumblr.com/post/98244211925/yeah-anubis-and-set-still-have-some-issues-they

Link utili

-> Vai alla sezione “Teologia” del KOS
-> Lettura consigliata: La storia del Kemetismo Ortodosso Solare

Pubblicato da Horemhat

Marco Peirce (Napoli, 1986) è appassionato di egittologia dal suo primo incontro con il Museo Egizio di Torino alla scuola primaria. Dopo il diploma di perito aziendale e corrispondente in lingue, inizia un percorso formativo universitario durante il quale incontra persone che gli faranno conoscere l'ambiente pagano. Non tarderà molto al suo ingresso nell' ambiente Kemetista, da cui trae tutt'ora validi spunti di riflessione. Entra in contatto con Khnumose I durante la ricerca di un ambiente Kemetista basato in Italia. E' in questo periodo che sente fortemente il richiamo all' ortodossia, decidendo di intraprendere il percorso sacerdotale di Horus. In data 15.1.2023 diventa sacerdote Wab di Horus con il nome di Horemhat. In data 7.05.2023 supera con successo il test per l'avanzamento di grado come Khery-hebet n Hr (sacerdote lettore di Horus). Il 21.08.2023, dopo un esame dedicato, diviene referente per i riti funebri come wab e sem di Inp (sacerdote funerario di Anubi).

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