26 Maggio 2023 – 1 giorno del mese di Kenthy-Khety della stagione di Shemu. Missiva straordinaria del Nisut Khnumose I in merito alle sciagure e alle guerre presenti nel mondo.
“L’ingiustizia esiste in abbondanza, ma il male non può mai avere la meglio nel lungo periodo.“
Massime di Ptah-hotep
Ancora una volta… ancora una volta, e… ripeto, ancora una volta l’umanità sta ricevendo quello che ha seminato nel corso della sua storia. Non possiamo rimanere indifferenti, apatici o peggio rassegnati, dinnanzi a quello che il mondo, che gli Dei hanno creato, sta subendo. Un mondo che stiamo rendendo sempre più inutilizzabile e distruggendo, togliendo alle future generazioni che calcheranno questo sacro suolo la possibilità di insediarsi. Sciagure che noi stessi abbiamo aiutato a verificarsi, ben sapendo gli effetti collaterali. Et voilà una delle colpe più evidenti.
L’alluvione in Emilia Romagna è solo uno di questi esempi, ma non l’unico. In un territorio pianeggiante soggetto a inondazioni, nulla abbiamo fatto per prevenire i danni che la nostra indolente incuria continua a procurare. Inutile fare sterili accuse poiché controproducenti: chi deve operare, lo farà, e badate: non esistono colori o fazioni politiche quando si tratta di salvaguardare il territorio, le sue eccellenze e quant’altro. Possiamo fare solo una cosa: rimboccarci le maniche e far rinascere quanto distrutto, ma senza interventi di adeguamento e soprattutto senza il ricordo di quanto accaduto, tutto questo succederà ancora , ancora… e ancora!
Oltre al clima che sta modificandosi repentinamente provocando varie sciagure, con popolazioni che non riescono a star dietro a tali cambiamenti, si sono innestati terremoti politici, fisici e guerre che sinceramente non ve ne era davvero bisogno. La guerra in Ucraina continua, nonostante tutto, e sembra essere entrata in una nuova fase: una sorta di stallo nel quale una conquista, una sconfitta si consegue veloce in un tripudio di informazioni non sempre corrette, Purtroppo la guerra, madre di molti lutti e funeste conseguenze tra i popoli e all’interno di questi, sta recando una situazione davvero surreale. Non vi è una volontà di trovare un compromesso, ma nemmeno quello di volerla portare a compimento in un senso o l’altro.
Un nuovo conflitto si è aggiunto, negli ultimi tempi, in quello che un tempo prima era territorio soggetto all’influenza egiziana e poi glorioso regno dei sovrani Meroitici. Questioni che non staremo qua a definire, dettagli che comunque possono essere immediatamente conosciuti, comunque hanno generato una guerra che sta distruggendo quel regno dorato che i Faraoni ambivano a possedere. Come al solito ci andranno di mezzo famiglie, animali, ambiente e retaggio culturale e artistico. Così come per l’Afghanistan o la guerra in Iraq, anche in questo caso i danni che la guerra provocherà al già esiguo patrimonio storico archeologico del Sudan, assommerà solo il disgusto di coloro che regnano sull’antica terra di Kush. Gli Dei Sebiumeker, Dedwen, Mandulis, Arensnuphis, Amenesemi e Apedemak alla quale la Nubia è espressamente consacrata, rigettano questo futile conflitto. Il KOS condanna anche questo perché dopo una pandemia, dopo tante guerre e le sciagure conseguenti ai cambiamenti climatici, una nuova guerra non era necessaria.
Nel nostro piccolo non possiamo che fare quello che ci è concesso e sperare che il futuro migliori. Spero solo che il 2023 non sia conosciuto come “l’anno delle iene” come già avvenne durante il breve regno del faraone Ramesse VII Itamon Netjeramun Hekaiunu. Possano dunque le armi essere deposte quanto prima, che la brama di sangue di Apedemak sia placata.
Nisut Khnumose Nefermaatra Setepenptah