I giorni epagomeni e il capodanno egizio

I giorni epagomeni e il capodanno egizio
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Lo ammettiamo, il calcolo del tempo nell’antico Egitto era un po’ un casino, con la sovrapposizione di calendario civile e calendario sothiaco (basato su Sothis/Sirio) e le riforme che si sono susseguite in epoca più tarda. Fra i pochi punti fermi troviamo però l’esistenza di cinque giorni detti “epagomeni” (dal greco “giorni supplementari”), che trasformavano l’anno rigidamente ripartito in mesi da trenta dì l’uno in un anno completo di trecentosessantacinque giornate. Immediatamente dopo di essi cadeva il capodanno, che per gli egizi corrispondeva alla nascita di Ra.

Non a caso, infatti, questo è senza dubbio il periodo più importante in assoluto per l’antica religione di Kemet.

“Compleanni” divini

Nonostante gli egizi non avessero il concetto del festeggiare i compleanni, le nascite divine erano tenute in altissima considerazione ed erano molto numerose durante tutto l’anno: da Horus a Ihy a Khonsu a diversi altri. Questo era dovuto probabilmente al fatto che, invece di pensare a tali ricorrenze come al giorno in cui in un lontano passato era nato il Dio, la divinità di fatto nasceva di nuovo durante quell’occasione, e dunque ogni volta se ne celebrava il venire alla luce.

Gli epagomeni sono per l’appunto il periodo in cui Nut mette al mondo, uno dopo l’altro, i suoi cinque figli:

Osiride

– Haroeris o Hor-wer (Horus l’Antico)

Seth

Iside

– Nefti

Gli epagomeni erano visti con ambivalenza dagli egizi: se da un lato segnavano la nascita di un gruppo di Dèi fondamentali del pantheon, dall’altro si trattavano di giorni un po’ “a metà fra due mondi”, ossia vecchio e nuovo anno e che, come vedremo, sfuggono al dominio di Ra, signore di Ma’at.

Il mito degli epagomeni

Nut e Geb, la coppia che con la loro prole ha dato origine agli epagomeni, nella loro iconografia tradizionale: Geb disteso a terra, con Nut inarcata in alto sopra di lui.
Nut e Geb, qui raffigurato con la testa di serpente, dal Libro dei Morti di Henuttawy. Terzo Periodo Intermedio, papiro esposto al British Museum. (Foto per concessione del British Museum, Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International)

Pur con tutte le varianti che ci sono arrivate, cerchiamo di riassumere il mito che racconta la nascita di questi cinque giorni extra.

Nut e Geb, rispettivamente la Dea del cielo e il Dio della terra, si amavano alla follia, al punto da essere uniti in un abbraccio continuo. Tuttavia Ra aveva ricevuto una profezia per cui uno dei figli della coppia si sarebbe seduto sul trono dopo di lui; a questo punto dell’era degli Dèi, il signore del sole progettava di rimanere il sovrano universale per sempre… sarebbero state solo la ribellione dell’umanità e la furia di Sekhmet, molto più tardi, a fargli cambiare idea.

Ad ogni modo, Ra voleva prevenire di essere mai spodestato e così ordinò a Shu, padre di Nut e Geb, di dividere questi ultimi. Anche se di malavoglia Shu fece come gli era stato intimato, ponendo i piedi su Geb e sollevando Nut in alto a formare la volta celeste. Quando il Dio del sole però si rese conto che la precauzione era stata inutile e che Nut era già incinta, usò il suo potere per proibirle di partorire in qualsiasi dei trecentosessanta giorni dell’anno.

La Dea del cielo iniziò ad avere le doglie, ma non poteva mettere al mondo i suoi figli per via del divieto imposto da Ra, dovendo escogitare un piano. Chiamò dunque a sé il signore della luna, Khonsu, e gli presentò una scacchiera da senet, proponendogli di mettere in campo una scommessa: ogni volta che lui avesse perso, avrebbe ceduto uno dei suoi raggi. Giocando e giocando, alla fine Nut vinse abbastanza volte da guadagnare luce sufficiente per creare cinque nuovi giorni, un periodo che sarebbe stato fuori dal controllo di Ra. Lungo tali giorni fu infatti libera di partorire i propri figli, che l’allora sovrano degli Dèi dovette rassegnarsi ad accogliere nella schiera divina.

La nascita di Ra

Quale altro Dio avrebbe potuto aprire il calendario, se non colui che per eccellenza rappresenta il ciclo rigenerativo cosmico? Ra, che nasce a nuova vita ogni giorno, non può non essere chiamato in causa anche all’inizio del nuovo anno. Sono diversi le fonti che ricordano questa associazione:

Nascita di Ra-Horakhty: abluzioni in tutta la terra con l’Acqua dell’Inizio dall’alto Nilo, che giunge fresca dal Nun, come si dice; e così, tutti gli Dèi e tutte le Dee sono in grande festa durante questo giorno, e tutti allo stesso modo.

Calendario del Cairo

“Giorno della festa di Ra del nuovo anno e festa di tutti gli Dèi e di tutte le Dee; dopo la celebrazione di ogni funzione dei rituali divini, quando giunge l’ottava ora del giorno, compiere tutti i riti per portare fuori in processione questa Dea, Hathor la grande, la signora di Dendera, l’Occhio di Ra, dentro la sua barca ‘Esaltare la sua bellezza e perfezione’, con la sua divina Enneade, verso il tetto del tempio; unione con suo padre; contemplazione della bellezza e della perfezione di lei da parte della gente; ritornare alla sua residenza a passo calmo; ritornare all’interno del suo santuario.

Calendario del tempio di Dendera
Bassorilievo di un bocciolo di loto, al cui interno si vede il serpente che simboleggia proprio Atum-Ra, il creatore in procinto di nascere.
Una delle cosiddette “lampade di Dendera”, che rappresentano i boccioli di loto da cui Atum-Ra, in forma di serpente, si appresta a nascere.

Levata di Sirio e calendario del KOS

Come la maggior parte dei Kemetisti sa, il capodanno religioso dovrebbe corrispondere con la levata eliaca di Sirio/Sothis/Sopedet. Leggiamo nel tempio funerario di Ramses III a Medinet Habu, nello stesso giorno della nascita di Ra:

L’uscita di Sopedet nel suo giorno; offerte per Amon-Ra il re degli Dèi, e l’immagine portatile del sovrano dell’Alto e del Basso Egitto, Ramses III, con la sua Enneade in questi giorni di festa.

Tale evento avrebbe dovuto segnare anche l’arrivo della piena del Nilo. La verità, tuttavia, è che la coincidenza fra i due eventi tendeva a slittare di volta in volta, così come la corrispondenza fra l’anno civile “vago”, cioè non ancorato a nessun riferimento esterno, e l’anno che partiva dalla levata sothiaca.

Il Kemetismo Ortodosso Solare ha deciso di risolvere queste complicazioni, inutili per noi che vogliamo mantenere solo l’aspetto religioso dell’Egitto antico e non civile/amministrativo, fissando un calendario che possa rimanere invariato nel tempo a venire. In base a ciò, il capodanno cadrà sempre il 1 agosto e gli epagomeni nei cinque giorni immediatamente precedenti.

Come festeggiare gli epagomeni e la nascita di Ra?

Qui sopra abbiamo riportato delle citazioni da vari calendari che lasciano intendere feste grandiose e rituali piuttosto lunghi, ma ciò, come molti altri aspetti della religione egizia, è obbligo dei soli sacerdoti. I fedeli possono festeggiare con la più assoluta libertà… sebbene la procedura domestica ordinaria resti sempre valida per onorare tutti gli Dèi che si susseguono. Nelle schede delle divinità si trovano anche delle fasi più specifiche, con le offerte e gli inni a ognuno dedicati.

Neferura

Fonti

  • “Egyptian religious calendar”, Luigi Tripani.
  • “L’astronomia degli antichi egiziani”, Pierangelo Mengoli, Angelo Pontecorboli Editore Firenze.

Pubblicato da Neferura

Neferura (Perugia, 2000), vive a Roma dal 2007. La fascinazione per l'egittologia ha sempre fatto parte di lei, infatti fin da quando è in grado di leggere i libri sull'Egitto non sono mai mancati per Natale e compleanni. Dopo cinque anni al liceo artistico sceglie un percorso universitario di storia, sperando di riuscire a portare la sua passione al livello successivo. Scopre l'esistenza del Kemetismo e del neopaganesimo per caso quando, alla fine del 2017, si imbatte nel sito del KOS, ed è una folgorazione. Inizia il proprio percorso sul cammino di Ra, tuttavia dopo breve viene anche "trovata" e presa sotto la sua ala da Serapide. Diviene ufficialmente sacerdotessa Wabet di Ra il 17 ottobre 2022. In data 7.05.2023 supera il test per avanzare al grado di Kheryt-hebet n Ra (sacerdotessa lettrice di Ra)

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